martedì 29 giugno 2010

Blu come una mozzarella

Quest'estate al mare non preoccupatevi la prima volta che ci andrete. Nessuno vi dirà "è bianco come una mozzarella!". Perchè i giornali hanno diffuso una notizia raccapricciante.

Apri una busta contenente una mozzarella e questa diventa blu.


E' realmente accaduto (a quanto dicono le cronache come qui e qui) in Italia ma a quanto pare vi sono segnalazioni in alcuni paesi esteri (Francia ad esempio).
Una donna avrebbe acquistato una mozzarella al supermercato e giunta a casa l'ha aperta. Dopo pochi secondi il preccupante colore assunto dalla palla di formaggio l'ha giustamente allarmata: blu. Non è normale.
Così la donna ha avvertito i carabinieri (che hanno un nucleo che si occupa proprio di queste cose, i NAS) ed avrebbe pure realizzato un video con il telefonino.
Subito l'allarme. Sono state sequestrate tonnellate di confezioni di mozzarella, soprattutto quelle che dovevano arrivare sui banchi di una catena di supermercati sparsi soprattutto nel nord Italia e provenienti da un'industria del settore con sede in Germania. E' stato richiesto un intervento immediato ed anche delle analisi  urgenti per comprendere i motivi di quella strana colorazione ed i risultati sono arrivati.

A quanto pare le mozzarelle (in particolare l'acqua che le mantiene fresche) sarebbero contaminate da un batterio: la Pseudomonas aeruginosa.

pseudomonas aeruginosa in piastra di coltura con Apgar
2007 Environmental Microbiology Laboratory, Inc.


Questo è un batterio gram negativo, mobile, noto e abbastanza frequente, coinvolto in molte contaminazioni alimentari.
Ha una particolarità: esposto all'aria emette alcuni pigmenti che gli permettono di aumentare la sua capacità infettiva, la piocianina in particolare è uno di questi.
Questo pigmento viene percepito dall'occhio umano proprio con una colorazione bluastra. Questa sua capacità è conosciuta da tempo proprio perchè le ferite infettate da questo batterio assumono questa colorazione tipica.
La particolarità del pigmento è che altera sensibilmente le capacità di difesa dell'organismo umano agendo direttamente sulle cellule che combattono le infezioni e per questo motivo è molto pericoloso in individui che hanno deficit immunitari, unendo la sua azione a quella di tossine ed enzimi prodotti dal batterio, la Pseudomonas sa essere molto aggressiva. In genere comunque, un individuo sano non ha grossi problemi ad arginare l'infezione.
La sua capacità "offensiva" comunque, dipende anche dal sito di ingresso del batterio. Se per esempio viene ingerito un alimento contaminato (eventualità non così rara) si hanno quasi sempre delle grastroenteriti come eventualità più importante. Quando invece il micro organismo riesce a penetrare nell'organismo si possono avere conseguenze serie.
Una ferita aperta ad esempio o un'infezione urinaria, alle vie respiratorie o un'infezione generalizzata (batteriemia) possono essere evenienze molto pericolose ed anche letali.
La terapia è antibiotica ma è praticamente inefficace se non vengono associati più antibiotici.

La pericolosità di questo batterio dipende quindi da molti fattori.
Essendo ubiquitario lo possiamo trovare praticamente dovunque: negli alimenti, negli ambienti di lavoro ed ospedalieri (soprattutto questi ultimi), nelle acque potabili (la carica aumenta in quelle conservate per esempio in recipienti di metallo) e dovunque sia presente un'attività umana. Nel nostro organismo è possibile rinvenire il batterio nel 7% circa di noi se siamo sani, se al contrario siamo immunodepressi, quasi il 70% degli individui presenta infezione da Pseudomonas. Ha un'altra caratteristica importante: si adatta a qualsiasi ambiente, anche ai più ostili alla sua sopravvivenza ed anche in ambienti fondamentalmente "puliti" questo batterio riesce ad ambientarsi e proliferare in condizioni che per altri micro organismi sarebbero incompatibili con la loro esistenza. Si chiama versatilità metabolica.

La storia della "mozzarella blu" ha quindi alcuni punti da chiarire. E' sicuramente un problema che un'azienda che distribuisce i suoi prodotti in tutta Europa abbia avuto un incidente del genere, ragionando realisticamente è una cosa che può accadere ma è sicuramente grave. Se immaginiamo la possibilità peggiore e cioè che quelle mozzarelle fossero state consumate dagli acquirenti avremmo assistito probabilmente a numerose gastroenteriti. Considerato però che si tratta di un alimento consumato da individui di tutte le classi (bambini, anziani, malati...) sarebbe potuto succedere qualcosa di più grave.
A questo punto la strana colorazione è stata un utile campanello di allarme.

Questo tanto più se si pensa al fatto che le contaminazioni alimentari (in prodotti industriali ma anche e soprattutto casalinghi) sono molto più frequenti di quanto si possa pensare.
Mai successo di avere gastroenteriti "inspiegabili"?
Quei mal di pancia che ci costringono a continui spostamenti in bagno?

Quasi sempre di tratta di tossinfezioni alimentari.

Basta pochissimo: alimenti contaminati, avariati, puliti male ma anche la nostra scarsa igiene personale.
Lavarsi le mani è un'ottima abitudine e se si pensa che le nostre mani sono costantemente colonizzate (anche subito dopo averle lavate) da batteri e funghi di tutti i tipi, una insaponata in più non fa mai male, anzi, molto meglio lavarsi spesso le mani che utilizzare i costosi e praticamente inutili gel (o salviettine) disinfettanti.
Come si lavano le mani?
Dovete sapere che non è il sapone a lavare le mani ma l'attrito che toglie tutte le impurità. La pulizia è "meccanica" non dovuta ai saponi, questi ultimi favoriscono l'eliminazione dello sporco perchè facilitano il distacco delle particelle che si "attaccano" alla nostra pelle.
Per questo è importante "strofinare" bene la pelle, più che abbondare con il sapone.
Un giorno vi spiegherò passo per passo come fa un chirurgo a lavarsi prima di un intervento, oggi piccolo ripasso:

Allora: un buon sapone schiumogeno. Distribuito sul palmo della mano lavate tutta la mano sul dorso, sul palmo, fra le dita e fino ai polsi (più o meno all'altezza dell'orologio). Strofinate bene il dorso ed il palmo delle mani con il pollice della mano opposta (come se dovreste cancellare qualcosa da quel punto). Asciugate strofinando bene (con un asciugamani pulito, naturalmente) e cercate di ottenere delle mani perfettamente asciutte.
Non avrete le mani "sterilizzate" ma ben pulite e probabilmente disinfettate. Almeno per qualche ora.

Pensate esistano alimenti "sterili"? Impossibile o quasi.
La "sterilità" è un concetto metaforico. Sul pianeta terra raggiungere uno stato di assoluta sterilità è difficilissimo e possibile solo in determinate e controllate condizioni.
Persino una sala operatoria o un oggetto immerso per ore in una soluzione antibatterica non sono mai sterili, al massimo "disinfettati". Siamo circondati dai batteri.
Tutto ciò che mangiamo li contiene, li abbiamo dentro di noi, addosso a noi a miliardi. Pretendere quindi di vivere in un ambiente senza "vita estranea" è impossibile. Senza quei batteri probabilmente non esisterebbe l'uomo. Il punto quindi non è impedire la presenza di micro organismi ma ridurne la quantità, evitare quelli più pericolosi, renderne difficile la proliferazione.
Ma una contaminazione, se quasi sempre non crea nessun problema o ne crea alcuni risolvibili o lievi, può essere anche molto pericolosa. Si pensi per esempio al botulismo.
Questa tossinfezione può essere molto grave e persino letale e sono conosciuti diversi casi di decesso per ingestione di alimenti contaminati dal Clostridium (il batterio che produce la tossina botulinica). In questo caso basta una buona conservazione e degli accorgimenti di sicurezza (cuocere i cibi, prepararli con determinate regole). Ricordiamoci poi degli avvelenamenti da funghi, per niente rari.

Che poi questa storia delle mozzarelle blu stia dando inizio al solito carosello di psicosi e scoop allarmistici da parte di molti giornali e telegiornali non ci deve sorprendere: sta iniziando l'estate (ah! E' già iniziata? Non me ne ero accorto...) e di storie allarmanti e da panico ho l'impressione ne sentiremo tante.
In questo occasione è stato riportato in auge il caso della modella brasiliana deceduta ad inizio 2009 proprio per un'infezione da Pseudomonas e vi è notizia di "mal di pancia" provocati dall'ingestione della mozzarella e di alcuni problemi al cavo orale ancora oggetto di indagine.
In realtà gli alimenti contaminati presentano in genere alcune caratteristiche tipiche che tutti conosciamo e che il buon senso ci suggerisce di utilizzare in ogni occasione. Il colore (ma chi mangerebbe una mozzarella blu?) ma soprattutto l'odore di quello che stiamo mangiando sono già due importanti segni di "buona conservazione". L'aspetto ed il rispetto delle scadenze è anche un buon modo di evitare problemi. Un'altra buona norma è quella di evitare alimenti di dubbia provenienza o sui quali abbiamo sospetti sulla corretta conservazione. Mangiare cibi gustosissimi prodotti artigianalmente è spesso una vera e propria goduria ma mai perdere la testa.

Se dovessimo avere sospetti su un alimento che appare avariato, meglio evitarlo, per sicurezza e soprattutto evitare di darlo ai bambini più piccoli, agli anziani, agli individui fisicamente debilitati.
Danni gravi da contaminazione alimentare sono possibili ma molto rari.
Soprattutto tenere presente che in caso di problemi seri, non succede di avvertire un po' di "mal di pancia"o fastidio dopo cena, si sta davvero male, in quel caso una visita immediata toglierà ogni dubbio.

Detto questo, buon appetito.
:)

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Una versione di questo articolo è stata pubblicata su Query on line, la versione "telematica" di Query, la rivista del Cicap.
Il Cicap è il comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale una delle poche organizzazioni che si impegnano ad affrontare scientificamente tutto ciò che viene definito "paranormale" e quindi anche le medicine alternative. Uno degli ultimi baluardi della ragione insomma.
Ho iniziato a collaborare con il Cicap da qualche mese e mi sto divertendo tantissimo. Quando con la "scusa" della scienza continui ad occuparti degli argomenti che ti facevano sognare da piccolo (gli alieni, i vampiri, la magia...) vuol dire che sei rimasto un po' bambino dentro, ed è bellissimo.
Un giorno vi racconterò come è avvenuto il mio primo incontro con il Cicap, spassoso a dir poco.
Alla prossima.

giovedì 24 giugno 2010

Il mondo è mio…

Aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Scusate se interrompo bruscamente la serietà degli argomenti di questo blog, ma questa ve la devo raccontare.
Per forza.

Credo di essere giunto ad una conclusione: sono onnipotente.
Il mondo è mio!

È una sensazione strana sapere che decido del futuro di chi mi capita sotto tiro e posso deciderlo ogni giorno se e quando voglio. Ma non nel senso che come medico posso aiutare a stare bene o se sbaglio a peggiorare, decido proprio tutto di una persona, persino gli affari, il carattere addirittura!
Se voglio che Pietro diventi un uomo altruista e buono, basta volerlo, ci penso io. Se invece Maria la voglio frivola e tutta oca, ci penso un attimo ed eccola lì: fatto. Gino sarà un fortunato? Lo decido io. Luca sfortunato? Purtroppo colpa mia.
Non è che questa sia una mia conclusione ma ho conosciuto questi miei poteri per caso, leggendo i giornali.

Ho i poteri!

La mia onnipotenza deriva dall'essere un ginecologo.

Non è possibile? Non la pensate così?
Eppure c'è chi mi ha affibbiato questo potere infinito... ora vi spiego...

Conoscete gli oroscopi? Ok, secondo questa simpatica usanza, se nasci il 20 gennaio avrai un carattere, ti succederà una cosa in particolare, fortuna e sfortuna saranno decisi in un determinato modo dagli astri, da come erano al momento della nascita e da come saranno quel giorno in particolare. Ma se nasci il 30 giugno o sempre il venti gennaio ma due ore più tardi sarà tutto diverso: gli astri avranno altre posizioni e quindi un'altra influenza ed a te capiteranno delle cose differenti da chi è nato in un altro periodo. Anche il carattere, le sfumature di personalità e le affinità, dipenderanno dalla "congiunzione astrale" o da Marte nella Vergine (e non è il titolo di un film porno). La fortuna o la sfiga dipendono dalla posizione del Sole in quel giorno in cui tu vedevi la luce.
Certo, l'astrologia non ne azzecca una, è vero.
Non è che ne indovina poche o le indovina ogni tanto, proprio non ci prende. Mai.
È anche vero che molti leggono l'oroscopo così, come se leggessero una pubblicità o un romanzo, per curiosità, ma gli astrologi ce li ritroviamo dovunque: nei giornali, nei cartelloni pubblicitari, in radio ed in televisione dove, con il canone che paghiamo, invece di conoscere i progressi della scienza, la storia dell'uomo, le curiosità del pianeta Terra, assistiamo all'oracolo del giorno che ci dice se quella sera saremo fortunati in amore e copuleremo come koala sull'eucalipto o se invece è meglio guardare un film in TV con il plaid sulle cosce.
Ma perché gli oroscopi non ne beccano una?
Voi direte: perché non c'è ragione che indovinino cosa deve succedere domani, non esiste un modo di prevedere il futuro!
Questo lo dite voi, sporchi disinformatori al soldo dei servizi segreti.

La verità è un'altra. Dura da accettare e tremenda.
Sapere che qualcuno possa decidere come si svolgerà la nostra vita, sapere che un essere umano possa decidere chi sposerete, quanti soldi guadagnerete e che malattie soffrirete (voi illuminati, perché io agli oroscopi non ci credo) è un brutto pugno nello stomaco.
Esiste quindi una verità incredibile: gli oroscopi non riescono più ad indovinare perché c'è chi decide il destino al posto degli astri...

I ginecologi (cit.)

Per questo ho capito di essere onnipotente.
Io, ginecologo, decido quando farvi nascere.
Ok, qualcuno ogni tanto mi scappa ma in genere secondo i miei impegni settimanali, la mia stanchezza, i miei appuntamenti decido: Maria nasce domani, Pietro subito e Giovanni lo faccio nascere fra una settimana. Giorgio, visto che MariaPia la mamma è antipatica e c'ha il culo basso lo faccio nascere tra un mese, così impara.

Ecco. Ho deciso quando devono nascere questi bambini e quindi ho stabilito io il loro segno zodiacale. Ho in pratica deciso il loro destino ed il loro futuro.
Ma attenzione: non solo questo comportamento è scorretto perché non è giusto decidere della vita degli altri, ma così facendo io sono colpevole del fallimento degli oroscopi.
Migliaia di indovini, oracoli, veggenti e cartomanti devono alla mia voglia di protagonismo la loro penuria di clienti. Il fatto che non ne azzecchino più nemmeno una è colpa mia, lo ammetto. Io ho praticamente distrutto una "scienza" millenaria che ormai, per colpa del mio lavoro è sempre più fallace (ok, per me l'astrologia non è una "scienza" ma c'è chi lo pensa).
La lobby dei ginecologi contro la lobby dei cartomanti, abbiamo vinto noi, alla facciazza vostra.

Benissimo direte voi molto divertente, bella palla, oggi non avevo argomenti più interessanti?
Avrò passato la notte in bianco?

Va bene ogni tanto un argomento leggero ma questa storia dei ginecologi che decidono il destino di ognuno e tolgono lavoro ai cartomanti è stupida, banale, il ginecologo che fa il cesareo quale "causa della disaffezione dei cittadini all'oroscopo" è una cosa ridicola. Dai... parliamo di cose serie, reali, per esempio di quello che dicono i nostri politici sui giornali, di cose vere, non di queste sciocchezze!

Devo chiarire, in effetti.
Io ho raccontato esattamente quello che ha scritto Melania Rizzoli, medico, deputato per il Popolo delle Libertà al parlamento italiano.
La notizia mi era sfuggita (non è recentissima) ma la sezione informazioni ed intelligence della lobby mi ha subito ripreso. Grazie alle segnalazioni ho conosciuto questa incredibile ed inarrivabile perla.

L'onorevole Rizzoli ha scritto su Il Giornale che ultimamente gli oroscopi non riescono più a prevedere bene il futuro: sbagliano tutto. Non solo. Ha notato che sempre negli ultimi tempi la gente comincia a non crederci più, a perdere fiducia nelle sfere di cristallo e nei pendoli magici. Ma che cavolo.
Si potrebbe pensare che è finito il tempo di credere alle sciocchezze, basta con le superstizioni medievali! Ed invece no, la colpa di questa "disaffezione" è tutta dei ginecologi (si potrebbe pensare ad un complotto, tutti i ginecologi d'accordo, coincidenza?).
I ginecologi, decidendo quando deve nascere un bambino stravolgono il suo segno zodiacale, cambiando per sempre il destino della povera creatura condizionandone il futuro. Così uno Scorpione diventa erroneamente un Acquario o un Toro era in realtà un Ariete.
Ecco perché gli oroscopi sbagliano sempre!
Il motivo non è che sono un modo di abbagliare la gente, di illudere e se possibile guadagnare "qualche" soldo facile, il motivo è che il ginecologo cambia per sempre il segno zodiacale della persona decidendo il momento della sua nascita ed i poveri astrologi restano così spiazzati, confusi, non sanno che pesci pigliare.
Chi l'ha scritto non è una povera lettrice di tarocchi e nemmeno una medium sciroccata, è un medico e politico, un deputato, ne ripeto il nome perché a questo punto è bene mi ricordi per sempre chi mi ha dato questa patente di onnipotenza a perenne gratitudine: Melania Rizzoli. Melania Rizzoli!!

Lei, on.le dott.ssa, è una di quelle che è stata eletta per governarci per decidere le nostre leggi, il nostro futuro... il paese è guidato da lei e da suoi colleghi, siete VOI che decidete cosa ci riserverà il destino...


...un momento... il destino? Decidere il nostro futuro? ...il futuro...

Aspetta aspetta... vuoi vedere che questa è un'operazione di cover up tesa a mascherare qualcosa di grosso?
In effetti il nostro destino, quello dei nostri figli, la scuola, la città, la salute, tutto il nostro vivere è deciso dalle leggi, dall'economia, dai servizi, non certo da Saturno o dalla Luna in Scorpione... cioè quello che siamo e che saremo dipende certo da noi ma anche dal contesto, dal livello di civiltà ed istruzione, da ciò che ci offre la società.
Ma vuoi vedere che il destino delle persone è condizionato da ciò che fanno i politici, quelli che decidono come dobbiamo vivere? Perché On. Dott. Rizzoli se la prende con i ginecologi che fanno sbagliare gli oroscopi? Non sono i governanti quindi anche lei, che decidono il nostro futuro?

On. Dott. Rizzoli, ma perché invece di scrivere queste banalità non pensa a lavorare per il mandato che le hanno conferito dei cittadini italiani, perché non decide il futuro di tutti noi lavorando per il bene della società?
Perché invece di dare la colpa ai ginecologi per il fallimento degli oroscopi, non si butta a capofitto per sistemare qualcosa che realmente decide il nostro destino? Non urla contro le ingiustizie, non si incatena per sollevare un diritto negato, non sbraita per le diseguaglianze?
Perché non contribuisce a decidere il futuro di tutti noi pensando a leggi eque e leali, utili e produttive?
Le posso dare qualche suggerimento? Gli sprechi in sanità ad esempio. O la cultura nei mezzi di comunicazione, la scuola, il lavoro, l'assistenza ai disabili, agli anziani, ma ce ne sono tanti altri, tantissimi! Le ho dato delle idee, ma lei sicuramente saprà trovarne altre e più importanti degli oroscopi, forse.


Attenzione, io non la sto criticando come medico, sa che il nostro giuramento di Ippocrate mi impone rispetto per i colleghi, anche per quelli che la pensano diversamente da me, ma la critico come deputato della Repubblica: a me non interessa il suo segno zodiacale (che tanto sarà sbagliato, visto che un ginecologo ha deciso per lei), ma sono interessato al fatto che lei giudica i ginecologi colpevoli dei fallimenti degli oroscopi.
Se ne freghi se gli oroscopi falliscono, ma lavori per volgere in bene il nostro destino, lavori seriamente, come è "deputata" a fare. Da tutti noi. Anche da chi crede che gli oroscopi siano una cretinata.
E per quanto riguarda MariaPia, la donna col culo basso che ho fatto partorire dopo un mese, mi creda, spero per suo figlio, indipendentemente dall'essere uno Scorpione o una Bilancia, che abbia la capacità, il buon senso e la possibilità di raggiungere un livello culturale tale da non basarsi sulla congiunzione astrale per farsi una vita ma sulla forza delle sue braccia e sul suo ingegno.

Quanto alla Sig.ra, On.le, Dott.ssa Melania Rizzoli, ricordatevi di lei la prossima volta che si presenterà alle elezioni, se dovesse essere rieletta andrò a cercare in capo al mondo il collega che l'ha fatta nascere, cambiando il suo, ma anche il mio, di destino.
Bah...

Alla prossima.

domenica 20 giugno 2010

Il miracolo della sopravvivenza

Il cancro è una malattia mortale. Uno dei tanti modi che pongono fine alla nostra vita su questo pianeta.
I progressi della scienza hanno consentito di dare speranza a tante persone colpite da questa malattia e se in molti casi si fallisce in tanti altri si ha successo. La lotta è talmente estenuante che chi ne esce vittorioso non è guarito, è un sopravvissuto. Anche le statistiche parlano di sopravvivenza. Anche chi guarisce da tumori oggi facilmente aggredibili e per i quali solo una piccola minoranza non riesce a farcela è un sopravvissuto.
Sopravvivere non è una fortuna è una possibilità che ci ha dato la scienza creata dall'uomo di sconfiggere un impedimento creato dalla natura. Per questo è sempre una speranza, mai una certezza.


Si dice che la speranza sia l'ultima a morire ed è esattamente quello che muove tutti i malati di cancro, non si smette mai di sperare, nemmeno quando tutto sembra perduto e la stessa cosa fanno i medici che provano a curare. Sperare.
Perchè nessuno ha la bacchetta magica nè fa i miracoli. Si cura meglio che si può.

Propongo la traduzione dell'articolo di Len Lichtenfeld (medico, viceresponsabile dell'ufficio nazionale dell'American Cancer Society) pubblicato nel suo blog. Un ennesimo e necessario appello alla speranza per chi, malato di cancro, ha voglia di vivere.


Non è mai finita, fino alla fine


Un paio di conversazioni e una notizia nella scorsa settimana mi hanno fatto ripensare ai miracoli ed ai problemi della sopravvivenza dal cancro.

I messaggi sono misti: abbiamo realmente realizzato notevoli progressi nel trattamento del cancro, ma questi progressi sono dotati di effetti collaterali imprevisti e reali.
Un ex mio paziente mi ha rintracciato circa 10 giorni fa. Ha voglia di parlare e di farmi conoscere i recenti avvenimenti della sua vita.

Questa persona aveva il linfoma di Hodgkin in giovane età, proprio quando stava cominciando a guardare avanti per programmare la sua carriera e costruirsi una famiglia. La malattia è stata trattata con successo con la radioterapia e il suo decorso è stato in  linea di massima positivo.
Alla fine della vicenda mi sono fatto da parte ed abbiamo separato le nostre strade. Nel corso della conversazione ho appreso che aveva avuto successo nella sua carriera e nella sua vita.
Poi il disastro, imprevisto.

Praticando uno sport che amava, ha avuto un arresto cardiaco. La notizia più bella in questo frammento della storia è che nei pressi c'era un cardiologo e il mio ex-paziente è stato rianimato. Ho parlato con lui un paio di settimane dopo l'avvenimento, aveva subito un intervento chirurgico e si stava riprendendo senza apparenti effetti collaterali.



La realtà è che abbiamo saputo che la radioterapia utilizzata per trattare la malattia di Hodgkin trasforma i sopravvissuti a lungo termine in persone a maggior rischio per malattie cardiache. Il problema è che il paziente e il suo medico a quanto pare non fossero a conoscenza di tali informazioni e della raccomandazione di effettuare esami di follow-up (controlli nel tempo, ndt).
Come ho detto al mio paziente, non si può dire per certo se il suo particolare problema era legato al trattamento del cancro effettuato prima o risiedesse in una delle cause più tipiche della malattia di cuore. In realtà c'erano altre cause importanti che favorivano l'insorgere di una malattia cardiaca incluso il colesterolo, la storia familiare ed altri fattori che a volte non si comprendono bene.
Ma non possiamo ignorare la lezione che non sia stato fatto un buon lavoro di informazione ai medici nè ai pazienti ed alle loro famiglie per permettere di conoscere gli effetti a lungo termine del trattamento del cancro e su cosa bisogna fare per seguire questi pazienti e non abbiamo fatto un buon lavoro neanche nell'aiutare i pazienti a trovare queste informazioni da soli, in modo che possano essere informati e servire da sostegno per essi stessi.

L'altra esperienza, altrettanto inaspettata, è stata una e-mail dalla famiglia di una giovane donna della quale ho sentito parlare più di un anno e mezzo fa.
Il contatto iniziale è provenuto da un parente molto preoccupato. Non lo conoscevo. Il mio recapito gli fu dato da un mio amico che mi chiese di dargli un'opinione e dei consigli su un suo collega.

Il paziente era la cognata di questa persona. Aveva sui 30 anni e le fu detto di avere un cancro epatico letale.

La famiglia era scoraggiata e disperata. Era stato diagnosticato un cancro del colon-retto con diffusione al fegato, senza sintomi apparenti. Un medico le disse la malattia sarebbe stata fatale e che ci sarebbe stato poco da fare. La famiglia accettò con evidente difficoltà la notizia.
Non riuscivo a promettere miracoli, ma gli ho detto che in base a quanto descrittomi e data la sua età e la sua salute generale, lei non doveva vedere un NO come unica risposta. Il mio consiglio fu di almeno considerare la chemioterapia, e finire nelle mani di un team che ha sperimentato gli ultimi trattamenti per il cancro che si era diffuso al fegato. Non potevo dire che avrebbe potuto essere curata, ma c'era una remota possibilità che lei potesse essere effettivamente aiutata. A mio parere provare ne sarebbe valsa certamente la pena.

La notizia in e-mail di questa settimana è stata meravigliosa: il tumore ha risposto al trattamento, e la donna era ormai libera dal cancro. Mi ha ringraziato per aver dato speranza alla famiglia in un momento in cui la speranza era scarsissima.
È possibile condividere questa storia straordinaria. E stata inserita su un sito web dal centro oncologico per il tumore epatico Johns Hopkins. Il video offre uno sguardo nella vita di un paziente che vive con il cancro, le conseguenze della diagnosi e del trattamento sulla sua famiglia e l'impatto dei progressi nel trattamento del cancro che ha veramente fatto la differenza nella sua vita e nella vita della sua famiglia e degli amici .

L'ultima storia di notizie di reversibilità non è una scelta personale, ma qualcosa alla quale molte persone in tutto il paese hanno assistito qualche mese fa: il ritorno di Steve Jobs alla scena pubblica nel suo ruolo di CEO di Apple Computers, dopo un trapianto di fegato per curare il cancro che aveva colpito il suo organo.


Mr. Jobs è stato molto vago sulla sua malattia, ma è chiaramente un sopravvissuto notevole. E 'giusto dire che sul suo trattamento vi sono state parecchie discussioni, ma non vi è dubbio che egli sia tornato in un ruolo molto attivo nella sua azienda e nella vita.
Le celebrità come ho già scritto e detto prima, sono persone speciali. Hanno fatto molto ma restano sempre esseri umani. Sulla scena pubblica non rappresentano solo se stessi ma i milioni di altre persone là fuori con il cancro che lavorano ogni giorno cercando di guadagnarsi da vivere, fare attenzione, ma vivere la loro vita.
Mr. Jobs ha fatto molto, ma forse uno dei suoi più grandi successi in questo momento è che rappresenta i sopravvissuti al cancro che vivono in mezzo a noi ogni giorno facendo ciò che devono fare per vivere la loro vita.
Siamo circondati da persone che sono sopravvissute al cancro, che sono in trattamento per il cancro, che stanno lottando con il cancro. Il cancro è una parte della loro vita ed è parte della nostra vita.

Ma abbiamo molta strada da fare. Ancora non ci sono sopravvissuti a sufficienza. Abbiamo ancora coloro che lottano con l'impatto a lungo termine di una diagnosi di cancro. Abbiamo ancora molto da imparare circa gli effetti collaterali del trattamento del cancro.

Come per i sopravvissuti al cancro diagnosticati in giovane età o "fuori età" per la loro malattia, i medici cominciano a preoccuparsi per gli altri loro problemi medici, come la pressione arteriosa o il colesterolo. Non possono sapere cosa deve essere fatto per monitorare gli effetti a lungo termine della malattia. Potrebbero addirittura non essere in grado di trovare informazioni sulla diagnosi e il trattamento iniziale.

Non facciamo un buon lavoro di diffusione delle informazioni sugli gli effetti a lungo termine del trattamento del cancro e non consentiamo ai pazienti di avere accesso alle informazioni. Non conosciamo tutto sugli effetti a lungo termine del trattamento e non facciamo abbastanza ricerca per rispondere alle domande sui potenziali aspetti negativi dei nostri successi.

Questo è un messaggio di speranza. È anche un invito ad agire a proposito di come abbiamo bisogno di imparare a fornire ai sopravvissuti al cancro, alle loro famiglie ed ai loro medici informazioni precise circa gli effetti a lungo termine della cura della malattia. Abbiamo bisogno di fornire fondi per la ricerca per scoprire ciò che non conosciamo e cioè l'impatto dell'essere un sopravvissuto al cancro sia fisicamente che psicologicamente.

Oggi siamo in grado di compiere miracoli che 30 anni fa erano un miraggio. Ma quei miracoli sono dotati di un costo. Tenuto conto delle alternative, mi auguro che sarete d'accordo che questi sono i costi che abbiamo scelto volentieri di sostenere.

Allo stesso tempo non possiamo ignorare che gli effetti a lungo termine esistono. E' nostra responsabilità fare di più per colmare le lacune su ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo e come aiutare i sopravvissuti a continuare a sopravvivere al loro viaggio anche se vanno avanti con il resto della loro vita libera da ciò che una volta era una malattia mortale.

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Alla prossima.

martedì 15 giugno 2010

Gran Bretagna: lotta alle pseudoscienze

Prima o poi dovrà succedere anche da noi. Lo spero almeno.

La Gran Bretagna ha dichiarato guerra alle pratiche pseudoscientifiche. Segnalo questo articolo apparso sul sito Il Post su quanto sta succedendo oltremanica. Da quando l'omeopatia è entrata a pieno titolo nel grande gruppo delle pratiche non mediche (stregoneria, la chiamano i medici inglesi della British Medical Association, BMA) gli omeopati stanno attuando una serie di contromisure per non perdere terreno. Si organizzano così "spedizioni" nel continente africano per somministrare omeopatici per curare l'AIDS (e quindi diffondere la pratica nelle popolazioni di quel continente), si lanciano in proclami di efficacia contro le malattie più gravi come il cancro e si diffondono notizie su un riconoscimento (in realtà mai arrivato) da parte dell'OMS.
Ma quando si scava a fondo le "prove di efficacia" stentano ad arrivare e gli argomenti a favore degli omeopati sono sempre gli stessi.
Ultimamente poi, in mancanza di questi argomenti, sembra essere di moda appellarsi a quelli più sbiaditi come ha fatto unendosi ad un coro, Crystal Summer, direttore della BHA (British Homeopathyc Association, il corrispondente omeopatico della BMA), non ha senso, ha detto, tagliare i fondi per l'omeopatia quando esistono migliaia di persone che la utilizzano con soddisfazione.
C'è un detto che recita: a million flies can't be wrong.

Con questa logica prepariamoci ad una fornitura statale di oroscopi per i prossimi anni, pazienza per chi non ci crede, ci sono tantissime persone che prima di uscire da casa leggono il notiziario per il loro segno zodiacale, è un segno di democrazia, primitiva.

In Gran Bretagna è un fatto reale però, esistono ospedali omeopatici e vista l'assoluta mancanza di scientificità della pratica i medici inglesi hanno detto basta.
Basta con lo sperpero di denaro pubblico, chi vuol assumere granuli di zucchero lo faccia a sue spese, basta con le pratiche stregonesche basate su concetti inesistenti e mai dimostrati, basta con il far credere che l'omeopatia sia una medicina. Basta con le bugie sulla salute insomma o assieme all'omeopatia dovremmo passare in ospedale anche le cure contro il cancro dei vari ciarlatani sparsi per il mondo, perchè l'omeopatia sì e loro no?
Lo dice anche Edzard Ernst, professore di medicine alternative all'università di Exeter ed autore scientifico.
Egli stesso sottolinea che di fronte alle ultime smentite scientifiche l'omeopatia sta cercando disperatamente un aggancio per sopravvivere e così si assiste sempre più spesso a veri e propri abusi, a mancato rispetto dei codici etici di comportamento, a mercato sleale ed a vere e proprie truffe scientifiche. L'omeopatia non può dire di essere scientifica, c'è poco da fare e i suoi stessi rappresentanti si sono costruiti un recinto: se fosse scientifica sarebbe smentita da tempo, senza possibilità di riscatto, unico modo di sopravvivere quindi parlare di strane forze energetiche, di vibrazioni, memorie dell'acqua e dinamizzazioni. Si decidano, scienza o no?

Per non parlare anche degli scandali che in questi mesi hanno travolto il mondo omeopatico britannico. I responsabili di una fondazione omeopatica che raccoglieva fondi in nome del principe Carlo d'Inghilterra sono stati arrestati per truffa: avevano rubato buona parte dei soldi donati e li avevano utilizzati per scopi personali. L'associazione è stata chiusa.
Un altro episodio ha fatto scandalo in quel paese.

Simon Singh, scrittore scientifico autore di un blog scettico, ha criticato i chiropratici.

La chiropratica è una sorta di manipolazione ossea che si unisce a particolari diete e comportamenti senza nessuna dignità scientifica e che afferma di curare diverse malattie, in Italia non è riconosciuta come pratica medica, in Inghilterra e negli USA è molto diffusa.
Per le sue critiche Singh è stato denunciato dall'associazione dei chiropratici britannica (associazione molto potente) instaurando così una battaglia non solo scientifica ma soprattutto di libertà di parola. Se nemmeno su internet si è liberi di criticare (avendone oltretutto i titoli) chi non ha mai dimostrato di aver ragione, la libertà segnerebbe il passo.
Si porrebbe inoltre un problema molto grave: la scienza in tribunale. Che debba essere un giudice a decidere se una cura sia efficace o meno, reale o no, sarebbe una minaccia per la salvaguardia della nostra salute.
Per me i chiropratici inglesi commisero un errore madornale, ma ormai la frittata era pronta.

La vicenda di Singh appassionò molti blogger (tra i quali il sottoscritto che ha avuto un piacevole scambio di mail con il giornalista inglese e lo ha sostenuto) che con pazienza hanno setacciato centinaia di siti web, pubblicazioni, interviste e dichiarazioni di chiropratici scovando più di 600 violazioni del codice medico britannico, della deontologia ed anche di tipo comunicativo. In più molti chiropratici affermavano di guarire (!) malattie molto gravi (cancro, asma, diabete...) e questo fu probabilmente decisivo ai fini del processo a Singh che fu intanto assolto dalle accuse di "diffamazione" nei confronti della chiropratica ma ebbe la soddisfazione di veder crollare miseramente la fiducia dei chiropratici nel Regno Unito. L'associazione che aveva denunciato Singh fu persino costretta dalla figuraccia a ritirare la richiesta di appello al processo e ne uscì demolita preferendo chiudersi in un silenzio eloquente.

Un caso simile successe in Italia. Il mitico Piero Angela ("papà scientifico" di molti di noi) fu denunciato da un'associazione di omeopati per aver trasmesso nel 2001 in una puntata di Superquark (il programma televisivo da lui creato) un dossier che sottolineava l'inconsistenza scientifica e clinica della pratica omeopatica.
Angela fu assolto, dire che l'omeopatia è una pratica non medica e non seria non fu diffamazione.
Così anche l'omeopatia potrebbe "autodistruggersi" per troppo egocentrismo.

Ho sempre pensato che se gli omeopati riconoscessero onestamente i loro limiti ammettendo la mancanza di scientificità della loro pratica e sfruttando il più possibile l'effetto placebo che può avere un ruolo nella cura di alcune (e selezionate) patologie, sarei il primo a battermi per la loro esistenza.
Nel momento in cui si intestardiscono nell'apparire a tutti i costi una medicina, alzando il tiro per acquistare una dignità scientifica che non esiste firmano la loro condanna.

Non a caso sempre più omeopati sono ormai confinati per loro stessa scelta tra le fila dei ciarlatani: dicono di curare il cancro ed altre malattie gravissime, partecipano a trasmissioni di improbabile serietà, parlano esattamente come i maghi della TV.
Sono loro stessi che si confinano in un mondo di credenze e superstizioni e se non sceglieranno di uscire allo scoperto si autoelimineranno. Per colpa loro. Selezione naturale?
Probabilmente una selezione di mercato, commerciale, perchè nel momento in cui i consumatori si renderanno conto di comprare dei granuli di zucchero pagandoli come palline d'oro smetteranno di acquistarli.
Il mercato oltretutto non è esclusivo dell'omeopatia, l'effetto placebo è utilizzato da decine di pratiche molto meno pretenziose ed anche, pensando per esempio ai massaggi, più gratificanti.

Proprio in questo blog apparve qualche mese fa il rappresentante di un sito "omeopatico" che aveva le prove di aver guarito un malato di sclerosi multipla e se non bastasse questo posso parlare anche dell'altro che cura il cancro con l'omeopatia, lo dice ufficialmente.
Certo, diranno gli omeopati, quelli, gli altri, sono ciarlatani.
Mi spieghino allora la differenza tra questi e gli omeopati "seri", tra quelli che dicono di curare la rinorrea con i granuli e quelli che con gli stessi granuli curano il cancro.
Non è ironico, la vorrei conoscere seriamente.

Ed ora un aggiornamento per la serie: "Dove sono finiti".

Andrew Wakefield, l'ex medico britannico che diffuse la falsa correlazione tra i vaccini e l'autismo, dichiarato per questo disonesto ed irresponsabile dall'associazione dei medici britannici che nel frattempo lo ha radiato, ha completato il percorso del perfetto guaritore. Sembra essere un punto di arrivo per molti di questi individui.
Dopo Tullio Simoncini il guaritore del bicarbonato, che rilascia interviste agli ufologi, anche Wakefield ha fatto il "grande salto".

E' normale. Quando hai fatto la scoperta del secolo ed i colleghi non ci vogliono credere la prima cosa che pensi è farti intervistare da un ufologo nel suo programma dedicato al mostro di Loch Ness, solo così riguadagnerai la fiducia della scienza.


Dopo il tentativo di giocare sporco con il suo finto studio sull'autismo è finito a rilasciare un'intervista alla radio statunitense "Coast to Coast".
Il giorno prima era andato in onda uno speciale sui rapimenti UFO e la radio è nota per occuparsi di profezie, alieni, fenomeni paranormali e mostri ma soprattutto per ospitare il programma di Art Bell, notissimo per aver ricevuto in diretta la telefonata di Satana. In persona (aggiornamento: nei commenti qualcuno sostiene trattavasi del figlio di Satana, non indago per pudore...).

Alla prossima.

Grazie a L. per la segnalazione.

venerdì 11 giugno 2010

Abbiate il coraggio di fermarli

Oggi sul TG della rete televisiva La 7, è andato in onda un servizio sul processo al medico che pratica la Nuova Medicina Germanica, la folle terapia alternativa che promette di diagnosticare e curare tutte le malattie, cancro compreso. Per lui e per i seguaci di Hamer il cancro non esiste.
Come dice l'amica della povera Manuela, deceduta per linfoma: "abbiate la forza di denunciare, di fermare queste persone".

Il servizio è visualizzabile qui.

Alla prossima.

Nota: il servizio è stato rimosso, si riferiva a questo episodio di cronaca.

mercoledì 9 giugno 2010

Il topolino ubriaco e l'omeopata contento

Pubblicherò tra qualche giorno un articolo (lungo, purtroppo) su alcuni atteggiamenti  ricorrenti degli omeopati riguardo la ricerca scientifica e le sue conclusioni: quando sono totalmente negative l'omeopatia rifiuta la scienza, quando la ricerca sembra possibilista ecco che gli studi scientifici dimostrerebbero totalmente l'esistenza dei princìpi omeopatici.
Il fatto che in 200 anni nessuno (nemmeno gli omeopati) sia riuscito a spiegare i meccanismi, gli effetti o le basi della teoria omeopatica ma soprattutto l'evidenza che nessun lavoro scientificamente corretto sia riuscito a trovare un effetto superiore al placebo di qualsiasi prodotto omeopatico mette irrimediabilmente con le spalle al muro chiunque tenti di giustificare l'improbabile funzionamento dei rimedi omeopatici.
Questi fatti hanno costretto i fautori di questa pratica ad inventarsi termini e percorsi mentali tanto scivolosi che essi stessi spesso cadono nelle trappole che loro preparano.
Come quando il prof. Boiron ha affermato che non sa perchè l'omeopatia possa funzionare ma ha spiegato che funziona...perchè si usa da 200 anni.
Oppure quando gli omeopati si affrettano a sottolineare che la scienza non può pretendere di misurare gli effetti dell'omeopatia poichè questi avverrebbero mediante meccanismi ancora sconosciuti, non misurabili e non avvertibili.
Altra scusa classica la "personalizzazione". Non è possibile effettuare studi corretti con l'omeopatia perchè ogni prodotto è prescritto al singolo individuo in base alle sue caratteristiche, la personalità, il vissuto e tutta una serie di cose che sfociano nell'esoterismo.
Bene. Ok, crediamoci.

Non si spiega allora perchè ad ogni ricerca che sembri appoggiare le teorie omeopatiche si canti vittoria.
Il mio articolo parlerà proprio di questo: la scienza riesce a misurare l'omeopatia o no? Se non la misura smettiamola di fare ricerche inutili. Se la misura, evidentemente, l'omeopatia non funziona. Punto.
Ma non tutti la pensano così.
Per esempio sulla versione on line del quotidiano "La Stampa" c'è una rubrica dedicata all'omeopatia che periodicamente tratta argomenti legati al mondo delle diluizioni. Si troveranno così articoli che parlano di effetti evidenti. Che dicono che l'omeopatia cura in maniera semplice, veloce e efficace ed ogni tanto si potrà incappare nelle frasi da manuale del "bravo omeopata", cose come "Chi è sano, non sviluppa allergie perché mantiene attivo un meccanismo di protezione importante attraverso una continua regolazione cellulare." Un po' come dire se hai un'allergia sei malato se non ce l'hai sei sano.
Si lascia intendere che le allergie siano causate dall'eccesso di farmaci e vaccini e qual è il rimedio che sta prendendo piede nel mondo e che funziona? Che domande...l'omeopatia!
E così vai di granuli:
Uno per il raffreddore che compare la mattina e migliora la sera, un altro per chi starnutisce lacrimando e le narici gli si chiudono alternativamente e l'altro ancora se per caso il naso ed il labbro superiore cominciano ad irritarsi. Ammetto che bisogna essere bravi a trovare quello giusto.

L'autore del blog su "La Stampa" dice piccato: dopo tentativi di screditamento dell'omeopatia è giunto il momento di mettere in campo gli studi internazionali che ci danno ragione. Ecco il primo, italiano. Rivoluzionario a quanto pare. Dice l'autore dell'articolo:
Nell'ambito di una ricerca portata avanti da più di tre anni, si dimostra che alte diluizioni di un medicinale omeopatico (Gelsemium sempervirens) sono capaci di modulare i comportamenti e le risposte emozionali di topi di laboratorio. L'indagine ha dimostrato che il Gelsemium riduce l'ansietà e la paura, in un modo quantitativamente comparabile ai normali farmaci ansiolitici, ma senza provocare alcun disturbo da sedazione (come invece fa il buspirone in quel sistema sperimentale). L'effetto si è visto anche con diluizioni altissime del medicinale, fino alla 30a diluizione centesimale.

Che belle parole.
Alte diluizioni di un medicinale (ma i rimedi omeopatici NON sono medicinali) omeopatico sarebbe capace di "modulare"(?) i comportamenti dei topini riducendo l'ansia come fa un farmaco ansiolitico...
Senza effetti collaterali ed a diluizioni altissime!
Intanto mi piacerebbe sapere perchè per gli omeopati le diluizioni altissime si riducono sempre di più e cambiano secondo il caso. Ai tempi dell'inventore della pratica 200CH era una diluizione normale ed efficacissima (anzi...più aumentava la diluizione più era alta l'efficacia!) ed ora chiamiamo altissima la 30CH...? Ma va bene, sarà il periodo di crisi.

E poi, dov'è finita la personalizzazione dell'omeopatia?
Come hanno fatto a stabilire che il topolino bianco a destra è un po' ingenuotto mentre il suo collega, quello con le orecchie a punta c'ha la puzza sotto il naso?
E soprattutto, l'omeopatia, non era la medicina che curava l'individuo e non i sintomi come fa l'odiosa medicina?
Anche i topi hanno un'anima o l'ansia non è più un sintomo?
Che confusione...

Il risultato oltre ad essere pieno di grandi fonti di errore (il bias, questo sconosciuto), dubbi ed incertezze, non è proprio una rivoluzione medica ma potrebbe essere interessante, certo, vediamo perchè.

Un preparato omeopatico risulta ansiolitico esattamente come un farmaco ansiolitico...non male.

L'esperimento si è svolto somministrando per via intraperitoneale (iniettando dentro l'addome) su cavie alle quali venivano fatti dei test (basati su percorsi, ambienti illuminati o meno e tempi di reazione) che misuravano il livello di ansietà. Ad un gruppo il prodotto omeopatico (Gelsemium sempervirens) a varie diluizioni ed all'altro farmaco ansiolitico (Diazepam o Buspirone). Ambedue i prodotti (omeopatico e farmaco) sono stati iniettati in soluzione idroalcolica (allo 0,3% dice l'articolo, quindi circa 3 mg/L di alcol).

E' stato creato un gruppo di controllo (come è bene fare negli studi di buon livello) ed a questo gruppo è stato somministrato Ethylicum (attenzione, il nome non tragga in inganno, non si tratta di alcol etilico ma di alcol omeopatico...acqua, almeno per la scienza che gli autori di questo studio stanno scomodando...).

I risultati sono raccolti dopo tre anni (così dice l'autore) di studio.
L'ansia dei topolini trattati con omeopatico è diminuita esattamente come quella dei topolini trattati con (farmaco) ansiolitico. I test hanno dato questo responso, non tutti i test ma alcuni lo hanno fatto.

Ergo: l'omeopatico ha effetto ansiolitico come il farmaco ansiolitico.

Quanti secondi devo aspettare perchè i vostri neuroni si diluiscano omeopaticamente e si illumini la lampadina dell'investigatore che c'è in voi?
La faccio più semplice? Ok.

1° gruppo: farmaco in alcol allo 0,3%
2° gruppo: omeopatico in alcol allo 0,3%
3° gruppo: controllo, alcol omeopatico.

Il primo gruppo ed il secondo hanno avuto un simile effetto ansiolitico quindi l'omeopatico equivale all'ansiolitico farmacologico.

Niente?
Nemmeno se vi dico che l'articolo invece di "Anche i topolini sono sensibili alle medicine omeopatiche" avrebbe dovuto intitolarsi "Anche i topolini hanno un fegato"?

Ok, vi aiuto io.


Ai topi è stata iniettata soluzione idroalcolica allo 0,3% che per un topo di 20 grammi è come bere più di un litro di birra per uno di noi umani. Certo, l'attenzione viene convogliata sul prodotto omeopatico ma il "veicolo" è alcol, mica acqua.
Al gruppo di controllo invece, chissà perchè, viene somministrato alcol omeopatico...(omeopatico, badate bene).

Sapete qual è il primo effetto dell'alcol sull'organismo?

Su, su che lo sapete...

Vi aiuto? Inizia con la A.

Ansio...ansiol...

Ansiolitico!

Ecco la dimostrazione che una pinta di birra calma l'ansia esattamente come un ansiolitico.
O se vogliamo, considerato che per 0,5 g/L di alcol ad un uomo di circa 70 kg viene ritirata la patente, possiamo concludere che dopo tre anni di studio è stato dimostrato che i topolini non possono guidare un'automobile se prendono un preparato omeopatico se non accompagnati da un ratto di fogna adulto.
Eccivolevahannhemann?

Ma visto che per chi ha scritto l'articolo questa dei topolini senza ansia è "la miglior risposta ai medici inglesi della British Medical Association che contestano le basi scientifiche dell'omeopatia" (se questa è la migliore figuriamoci le altre...) ho provato a chiedere lumi inviando un messaggio alla rubrica in questione:
Salve, una domanda: perchè al gruppo di controllo non è stata somministrata soluzione idroalcolica allo 0,3% come agli altri gruppi (ma solo alcol "omeopatico")? E quindi: avete calcolato gli effetti della somministrazione di etanolo nelle cavie? Infine: in base a quali criteri di personalizzazione avete assegnato ad ognuna delle cavie un prodotto omeopatico adatto? E se non l'avete fatto, vuol dire che la "personalizzazione" dell'omeopatia è stata smentita da questo studio? Grazie e saluti.
Per ora non ho ricevuto risposta, forse la stanno diluendo nel tempo. Però ho ricevuto altre risposte che mi stanno divertendo tantissimo: una su tutte:
CON LE STRUMENTAZIONI A DISPOSIZIONE l’efficacia dell’omeopatia NON E’ ANCORA DIMOSTRABILE
E con un'affermazione come questa (comune nelle argomentazioni degli omeopati) l'omeopata frettoloso bruciò tre anni di studio del ricercatore che ha misurato l'efficacia "dell'omeopatia" sull'ansia dei topolini.

C'è poco da fare, quando gli omeopatici ci si mettono diventano più pasticcioni di Paperino.

Ringrazio R.C. per la segnalazione.

Alla prossima.

Aggiornamento 10/06/10


Una risposta a questo articolo arriva nei commenti, qui. La scrive un utente che afferma di parlare a nome del Prof. Bellavite (uno degli autori della ricerca). Contatterò direttamente Bellavite per conferma e per chiarimenti sulla ricerca che nel frattempo, ora disponibile in originale, sarà possibile studiare.

(17/06/10) Nota per il Prof. Bellavite e per chi fosse interessato:
Come è evidente e come già sottolineato, il mio articolo è tratto da ciò che è scritto nel citato blog de "La Stampa" e non sul suo lavoro originale che sto leggendo solo in questi giorni. Ho già linkato la risposta di Bellavite alle mie critiche ed ho dato ulteriore e piena disponibilità allo stesso di replicare nuovamente tramite la preparazione di un nuovo articolo nel quale avrei raccolto le domande ed i dubbi emersi nei commenti a questo articolo con le sue risposte.
Visto che il sedicente Prof. Bellavite (o chi per lui, visto che scrive per interposta persona) ha posto condizioni inaccettabili per realizzare questa replica (tra le quali le mie scuse per l'"errore" che avrei commesso) che dovrebbe essere suo interesse preparare, questa sarà realizzata solo se lui lo desidera visto che da parte mia ho già svolto il mio ruolo garantendo corretto contraddittorio, in caso contrario e mancando quindi una replica del diretto interessato, la sua risposta, le opinioni e tutte le restanti considerazioni, sono sempre disponibili nei commenti qui sotto.

Aggiornamento 21/06/10

Ho finito la lettura dello studio originale del prof. Bellavite.
In effetti, quando detto nella ricerca, non è compatibile con quanto affermato nell'articolo de "La Stampa" che ho commentato. Nella ricerca infatti non si fa riferimento all'"Ethylicum" come prodotto somministrato ai gruppi di controllo ma ad alcol etilico, la stessa sostanza nella quale sono state diluite le altre molecole utilizzate nello studio.
La mia conclusione quindi non è corretta.
Vista la piega che ha preso la storia non ho intenzione di continuare qui la discussione ma la continuerò solo sul piano scientifico.
La mia lettera di commento contenenti le principali critiche allo studio di Bellavite è quasi pronta e sarà inviata appena possibile alla rivista Psychopharmacology quella che ha pubblicato la ricerca del gruppo veronese.

La mia intenzione originale era quella di iniziare un dibattito (che sarebbe potuto essere interessante) e dare modo al prof. Bellavite ed ai suoi collaboratori di chiarire i particolari del loro lavoro e perchè no dell'omeopatia, pratica che loro sperimentano in un'Università italiana.
Ma a questo punto se ne parlerà solo tra scienziati.
E naturalmente in caso di novità o aggiornamenti sarete informati.

Aggiornamento 12/06/11:

Ecco la mia revisione dello studio di Bellavite. Gli errori sono tanti e molto più gravi di quello che avevo notato leggendo solo l'articolo di giornale. Li ho elencati in un post, qui.
Nonostante tutto, questo è l'esempio di come, strizzando i dati e scrivendo uno studio in maniera furba, si possa ottenere la conclusione che si preferisce e soprattutto solo una lettura approfondita ed esperta può trovarne i punti deboli.
Questo non è ovviamente appannaggio della sola omeopatia ma capirlo è un buon esercizio.

Aggiornamento 24/04/12: Ricercatori dell'istituto Mario Negri hanno contestato lo stesso lavoro. Qui.


[articolo aggiornato dopo la pubblicazione originale]

domenica 6 giugno 2010

RU486: tutta la verità


RU486 è la sigla che indica un farmaco utilizzato nell'induzione dell'aborto. La molecola attiva si chiama Mifepristone ed appartiene al gruppo degli steroidi, lo stesso al quale appartengono anche gli ormoni sessuali femminili (estrogeni, progesterone). E' un antagonista del progesterone, ormone fondamentale soprattutto nelle prime fasi della gravidanza. E' commercializzato sotto forma di pillola.
Recentemente questa sigla è diventata familiare nel nostro paese perchè è stato approvato l'uso di questa molecola per l'espletamento dell'interruzione volontaria di gravidanza. Questa novità (che è tale per l'Italia in quanto la pillola è utilizzata da tempo in molti altri paesi nel mondo) ha suscitato diverse polemiche, scontri politici ed ideali e soprattutto un rincorrersi di voci che ho trovato quasi sempre falsata da una parte e dall'altra. Si sono formati infatti due schieramenti principali: chi sosteneva l'uso della pillola nell'interruzione di gravidanza e chi era contro. Spesso questi due schieramenti erano in realtà ben formati già prima dell'introduzione della pillola: chi era a favore e chi contro l'interruzione di gravidanza ha preso posizione nei confronti del nuovo metodo in base alle sue convinzioni e non a dati oggettivi.

Premetto un paio di cose e chiedo a tutti di mantenere questo limite anche nei commenti: non parlerò di etica nè di aborto quale tema sociale e religioso e non discuterò di politica. Questo articolo non è nè a favore nè contro l'interruzione di gravidanza, l'argomento è un altro.

Questo sia chiaro ed inteso.

Parlo di medicina. Per questo motivo alcuni passi dell'articolo possono risultare crudi (e per questo ho avvertito con il "bollino rosso"), stiamo parlando di interruzione di gravidanza ed è bene essere chiari ed evitare scorciatoie. L'aborto, non si dimentichi, è sempre un evento drammatico e lacerante, fisicamente e psicologicamente, qualsiasi possa esserne la motivazione.
Tutte le discussioni su altri aspetti del problema non facciamole qui, per favore.
Avverto nuovamente che visto il tema ed il mio tentativo di restare in ambito strettamente medico senza divagazioni, dovrò utilizzare termini e descrivere procedure cruente e questo può risultare spiacevole per alcuni lettori. In questo caso vi invito a passare direttamente al paragrafo intitolato: Rischi e pericoli.

Ora, la cosa che mi ha spinto a scrivere questo articolo è stata l'assoluta presa di posizione ideologica senza nessuna base medica nè scientifica di "quelli che hanno parlato". Da una parte e dall'altra, sia inteso. Gli argomenti a sostegno di una tesi o dell'altra sono debolissimi e quasi sempre condizionati da ideologia. Non ho sentito (almeno da parte di mezzi di comunicazione importanti) mai un'analisi "onesta" del problema. Ogni affermazione è stata sporcata dalle proprie convinzioni personali che in tema di salute non dovrebbero assolutamente entrare. Chi è contro l'interruzione di gravidanza non può selezionare tra le pieghe degli effetti indesiderati della "pillola abortiva" quelli più terribili e letali per rafforzare la propria posizione. Chi è a favore non può sostenere che la procedura utilizzata finora per l'espletamento dell'interruzione volontaria di gravidanza sia "disumana e dolorosissima" come se la pillola fosse una caramella al latte.
Lo spettacolo è stato deprimente e riguarda tutti noi.

Questo blog si occupa di bufale mediche, ebbene, questa della RU486 è una bufala mediatico-politica e quindi ne parlo.
E come dico sempre quando spiego l'ennesima truffa dei guaritori, ripeto anche qui: se qualcuno non è d'accordo su una mia affermazione lo dica pure, portando i dovuti riferimenti scientifici naturalmente, perchè quello che andrò a spiegare è solo ed esclusivamente l'aspetto medico-scientifico del problema. Non  entrerò in altri ambiti.
Nei limiti del possibile cercherò di essere breve, schematico e comprensibile.
Introduzione lunga ma, mi sembra, obbligatoria.
Ora passiamo all'argomento.

Interruzione di gravidanza

L'interruzione volontaria della gravidanza (sigla IVG, popolarmente aborto volontario) è la possibilità di interrompere per scelta personale la gestazione in corso, come previsto da una legge (Legge n.194 del 22 maggio 1978) dello stato italiano. Prima dell'entrata in vigore della legge, interrompere una gravidanza volontariamente era considerato reato.
La legge prevede che la donna possa interrompere una gravidanza entro 90 giorni dall'inizio della gestazione. Ogni intervento per interrompere la gravidanza deve essere effettuato in strutture pubbliche o convenzionate, senza eccezioni.
L'IVG, è permessa quando esistono:
circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito (art. 4 della legge 194)
Interrompere la gravidanza oltre i 90 giorni è possibile solo:
a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.
L'IVG effettuata dopo i novanta giorni, è chiamata per questo "aborto terapeutico" si esegue cioè quando vi sono dimostrati e certificati processi patologici in corso, nella madre o nel feto che possono arrecare danni alla vita della madre.

Come si fa

L'IVG entro i novanta giorni si effettua nella quasi totalità dei casi con modalità chirurgiche. Si utilizza cioè strumentario chirurgico ed una sala operatoria, la paziente è operata in anestesia generale.
Nel caso di interruzioni oltre i novanta giorni, la modalità di IVG non è chirurgica ma medica in quanto è prevista la provocazione di un travaglio di parto tramite delle candelette endovaginali. Anche in questo secondo caso è possibile il ricorso a metodi chirurgici quando necessario.

Interruzione di gravidanza di tipo chirurgico

Dopo aver dilatato il collo uterino con apposite "candelette" metalliche (chiamate "dilatatori di Hegar"), tramite una cannula si aspira il contenuto dell'utero (embrione ed annessi) e successivamente con uno strumento "a cucchiaio"  (chiamato "curette") si "raschiano" le pareti dell'utero per completare l'operazione. Per questo motivo questo intervento è chiamato volgarmente "raschiamento".
Complicanze (riunite in un solo gruppo, dalle più leggere alle più gravi) sono state registrate nel 7,1% in media delle pazienti (dal 9,2% al 5,3% secondo i gruppi studiati). Le complicanze più frequenti sono i sanguinamenti uterini (di grado lieve) ed i crampi addominali (anche qui di grado lieve). Altre complicanze sono le infezioni e le perforazioni uterine che possono avvenire durante l'intervento, anche queste in genere risolvibili e senza conseguenze. Questo tipo di intervento si effettua nelle strutture ospedaliere e quasi sempre in regime di day hospital (ricovero di 1 giorno).

Interruzione di gravidanza di tipo medico

 Nel caso dell'IVG di tipo medico che si effettua oltre i novanta giorni (aborto terapeutico), si utilizzano candelette (costituite da sostanze chiamate prostaglandine) endovaginali che stimolano la comparsa di contrazioni uterine e quindi l'espulsione del feto. Si tratta di un vero e proprio parto. In alcuni casi è previsto un "raschiamento" dell'utero per completare l'intervento.
La legge stabilisce che in caso di nascita di feto ancora vivente (è un'evenienza rara ma possibile) deve essere messa in moto ogni possibilità per assisterlo ed eventualmente rianimarlo.
I rischi più comuni (rari) sono l'emorragia post partum, la rottura dell'utero (evenienza rarissima ma molto pericolosa), l'infezione. Il tasso di complicazioni resta comunque molto basso, equivalente a quello di un parto spontaneo normale. Molto più pesanti le conseguenze psicologiche. La procedura deve essere effettuata in ricovero ospedaliero.

La RU486

E' indicata per l'interruzione di gravidanza entro la settima settimana di gestazione, quindi molto precocemente.
La molecola che la costituisce è il Mifepristone. Ha la capacità, tramite un meccanismo ormonale, di impedire il corretto "impianto" dell'embrione nella cavità uterina permettendo che il prodotto del concepimento si distacchi dalle pareti dell'utero venendo così espulso all'esterno.
Il suo uso (in Italia) è consentito solo in strutture ospedaliere. In caso la procedura fallisse è in ogni caso da effettuare un "raschiamento". La paziente non può lasciare la struttura ospedaliera fino all'espletamento dell'IVG.

Rischi e pericoli

Non esistono evidenze per frequenti rischi gravi legati all'utilizzazione di questo farmaco, il suo uso è routinario da tempo in molti paesi (in alcuni dei quali non è prevista nemmeno ospedalizzazione ed il cui uso è permesso anche oltre le sette settimane). E' stato studiato anche il suo utilizzo in zone rurali dove l'accesso alle strutture sanitarie è complicato e quindi è richiesto un metodo relativamente sicuro e la sua efficacia e sicurezza sono state considerate ottime, lo stesso risultato in gravidanze oltre le sette settimane. In molte zone l'utilizzo di questo metodo abortivo è consigliato alle donne con scarsi mezzi economici e sociali (hanno così la possibilità di gestire tutto a casa, senza ospedalizzazione) ed uno studio statunitense ha concluso che i risultati di un uso "dedicato" fossero accettabili. In questo studio l'1% circa delle donne ha avuto eventi avversi gravi. Altri studi concludono che il Mifepristone (principio attivo come detto della pillola RU486) è efficace ed accettabile per le donne. E' stato evidenziato un aumento degli effetti avversi di tipo cardiaco ma uno studio può essere interessante per il numero dei soggetti studiati (più di 3000 donne) e per il tipo di pazienti (donne a rischio cardiaco). In tutte queste donne non è stato mai segnalato un evento avverso grave ed il farmaco si è dimostrato assolutamente sicuro ed efficace. Un ulteriore studio su più di 40.000 donne, ha concluso che rispetto ai metodi chirurgici tradizionali non esistono rischi superiori.
E' evidente però che tra i vari metodi, il Mifepristone è probabilmente quello meno economico. Richiede ospedalizzazione per più di un giorno, è possibile un prolungamento del ricovero e la paziente deve essere seguita personalmente (personale quindi a disposizione). Questo è un aspetto che ha spesso costretto il farmaco ad essere escluso nell'uso routinario, soprattutto in strutture molto grandi e quindi con carichi di lavoro eccessivi. Bisogna considerare anche che in caso di fallimento della metodica è necessario procedere con il "raschiamento" dell'utero.

Per concludere, dalla letteratura scientifica emerge che questo farmaco è efficace e sicuro e non espone ad elevati effetti collaterali, rarissimi gli effetti gravi. Anche la somministrazione a domicilio non si è rivelata rischiosa. Queste caratteristiche emergono anche dall'ormai lungo periodo d'utilizzo (oltre 10 anni) in svariate nazioni.
La discussione sulla pericolosità presunta del farmaco è quindi totalmente infondata. La presenza di eventuali rischi non è superiore a quella presente anche negli altri metodi di interruzione di gravidanza. Non si capisce quindi perchè "proibire" o osteggiare l'introduzione di questo farmaco adducendo motivazioni mediche o scientifiche che, come si è visto, non mostrano particolari allarmi legati all'uso della pillola.
Se la discussione quindi verte sull'etica dell'aborto questi dati  servono poco se invece si discute di sicurezza, efficacia ed accettabilità, la cosiddetta "pillola abortiva" non c'è motivo di temere per il suo utilizzo.
Questo articolo serva come informazione medica, per colmare le lacune enormi di chi urla in piazza senza nemmeno sapere di cosa sta parlando e soprattutto parlando a nome delle donne che sono le dirette interessate.
Sarebbe molto più intelligente e produttivo impegnarsi in una campagna di informazione e sensibilizzazione sulla contraccezione invece di creare polemiche inutili ed infondate che hanno una base essenzialmente ideologica.

Alla prossima.

mercoledì 2 giugno 2010

Com'è finita: la risposta dell'ordine dei medici

Aggiornamento riguardante il convegno di medicine non convenzionali organizzato dall'ordine dei medici di Brescia.
Ho raccontato la storia qui.
In pratica l'ordine professionale ha organizzato un convegno di medicine alternative che oltre alle più conosciute come l'omeopatia, il reiki o la fitoterapia prevedeva l'intervento di un'esponente della cosiddetta "Nuova Medicina Germanica" abbreviata NMG, che non è una "medicina alternativa" ma una vera e propria psicosetta (inventata dall'ex medico tedesco Hamer) della quale ho parlato diverse volte.
Per chi non conoscesse questa pratica aberrante può essere utile una lettura ad un mio vecchio articolo o la visita al sito più completo sull'argomento.

Ho scritto all'ordine di Brescia la mail seguente:

Gentile Ordine dei medici della provincia di Brescia,

vengo a conoscenza, su segnalazione, dell'esistenza di un convegno che si terrà presso l'aula conferenze del vostro ordine il 22/05/2010, dal titolo "La medicina incontra la medicina. Le malattie della pelle".
Ottima iniziativa di confronto e documentazione tra discipline tanto distanti (la medicina scientifica e quella pseudoscientifica) ma utilizzate dal cittadino comune.

La cosa che mi ha notevolmente e negativamente sorpreso è che tra gli argomenti trattati (omeopatia, fitoterapia, Ayurveda) vi è anche la cosiddetta "Nuova Medicina Germanica", curato dalla dr.ssa Daniela Carini  "medico, perfezionato in Medicina Tradizionale Cinese, fitoterapeuta, studiosa della Nuova Medicina Germanica del dr Hamer".
Non so se si tratti di un grave errore o di una consapevole scelta: conosce il vostro ordine questa "medicina" alla quale sta offrendo il proprio spazio ed il proprio nome?

Si tratta di una pratica assolutamente non medica che sostiene come causa dei tumori e di tutte le malattie i traumi psichici e fisici (per esempio il diabete sarebbe dovuto a traumi sessuali) e che la cura consista nel risolvere i suddetti traumi. Per i seguaci di tale "terapia", non sono ammissibili medicine, antidolorifici, interventi chirurgici e chemioterapici. Sono diverse le vittime di questi "terapeuti" in Italia e nel mondo, c'è un processo in corso proprio nel nostro paese ed in altre nazioni (Francia e Belgio in particolare) vi è una vera e propria indignazione nazionale per il numero di vittime di questi ciarlatani.

I sostenitori di questa "teoria" si riuniscono in gruppi chiusi, vere e proprie sette, che combattono la medicina in tutte le sue forme e non ammettono intrusioni. Il creatore della "teoria" (l'ex medico tedesco R. Hamer, radiato nel suo paese, condannato ed ora latitante) sostiene che vi sia un complotto degli ebrei per nascondere queste cure.
Sembrano follie (lo sono in effetti) ma è esattamente quello che sostengono i seguaci di queste cure. Il vostro ordine si assume una responsabilità pesantissima nel divulgare, pubblicizzare e sponsorizzare tali idee, senza considerare che, ospitando tali personaggi presso i vostri locali date una sorta di certificazione di credibilità che è esattamente quello che cercano queste sette per compiere le loro malefatte.
Non sono un iscritto all'ordine della Vostra provincia, ma come medico ho sentito il DOVERE di avvertirvi della grave violazione morale e scientifica che si compierebbe in caso di realizzazione di questo convegno.
Spero rimedierete presto a questo incredibile svista.

Gestendo un sito critico verso le medicine alternative ho ricevuto messaggi ed e-mail di stupore ed incredulità da parte di persone, cittadini e pazienti che leggendo i miei continui avvertimenti nel fidarsi solo della medicina scientifica e provata si sentono traditi dalla stessa. Per Vostra conoscenza a fine messaggio invio dei links informativi che accennano alla follia della cosiddetta "Nuova Medicina Germanica".

Seguirò il caso per mia conoscenza ed eventuale opportuna divulgazione nel mio sito.

Ringraziando per l'attenzione porgo cordiali saluti.

La risposta dell'ordine è arrivata ma non sono stato autorizzato a pubblicarla quindi non posso scrivere più di tanto.
Basti sapere che la mail è firmata dal presidente dell'ordine che afferma di non avere nessun pregiudizio nei confronti delle medicine non convenzionali che ormai si praticano in tutto il mondo e trovano spazio nelle università e "persino all'ONU" (sic) e che la NMG parte da presupposti fuori dalle attuali conoscenze proprio come tutte le altre medicine alternative. Si aggiunge nella mail che poco importano le vicende private del dottor Hamer (condanne, radiazione professionale, latitanza) e nemmeno le vittime della pratica in quanto la medicina è anch'essa caratterizzata da tali spiacevoli "incidenti".

Il messaggio termina criticando la mia mail definita dal tono "ultimativo e sprezzante".

Ho saputo che lo stesso identico messaggio è stato inviato ad altri lettori che hanno protestato per l'avvenimento.
L'aggiornamento era doveroso ed i commenti li lascio a voi, visto che io non ho avuto parole per rispondere a questa replica.
Tutto qua.

Alla prossima.


Aggiornamento 05/06/10


Ilario D'Amato, giornalista, ha scritto ufficialmente al dott. Raffaello Mancini, ecco come si chiude il suo messaggio:
Vi chiedo dunque, con questa comunicazione ufficiale, di indicarmi quando, dove e come potrò intervistare il Vostro presidente riguardo questa delicata questione, di modo da inserire le sue dichiarazioni sulle testate a cui collaboro e nel libro sulla NMG che sto preparando.

A questo punto siamo tutti (io per primo) in trepidante attesa delle dovute e sicuramente esaustive spiegazioni che il presidente dell'ordine dei medici di Brescia vorrà dare.
Un complimento ad Ilario per tutto quello che fa è più che meritato.
Domani scrivo un messaggio con posta certificata al presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici.
In nome di tutti quelli che ci hanno lasciato la pelle e degli altri che potrebbero lasciargliela.
Io combatto contro l'ignoranza, non per forza solo contro quella dei ciarlatani.